22.04.2022

Euromaidan SOS discorso al Papa: vi chiediamo di salvare le persone a Mariupol accerchiate dalle truppe russe

L’assedio di Mariupol ha causato una catastrofe umanitaria senza precedenti nell’Europa del 21 secolo, sono sotto gli occhi di tutti le sofferenze indicibili della popolazione civile, nonché i feriti e i malati dell’esercito ucraino, che sono sotto la protezione del diritto umanitario internazionale.

Per 55 giorni le truppe russe hanno intenzionalmente distrutto infrastrutture civili e continuano a sparare su scuole, teatri, ospedali, case e altro ancora. Tali metodi di guerra hanno provocato numerosi morti e feriti tra la popolazione civile, il cui numero è attualmente sconosciuto. Per salvarsi, intere famiglie con bambini sono state costrette a nascondersi per settimane nei rifugi antiaerei per sottrarsi ai bombardamenti russi.

Per tutto questo tempo, la Russia ha rifiutato al Comitato Internazionale della Croce Rossa di aprire i corridoi umanitari necessari per evacuare in sicurezza le persone dalle città devastate e di fornire acqua, cibo e altri beni vitali. Ci sono stati molti casi di veri e propri saccheggi da parte di convogli militari russi di aiuti umanitari. Inol-tre, l’esercito russo sta effettuando deportazioni illegali di centinaia di migliaia di cittadini ucraini nel territorio della Federazione Russa.

I feriti e i malati dell’esercito ucraino sono attualmente sottoposti a processi disumani. E’ opportuno ricordare che i feriti e i malati degli eserciti attivi devono godere della protezione ai sensi del diritto umanitario internazionale. In particolare, l’articolo 15 della IV Convenzione di Ginevra prevede l’istituzione di zone franche per l’accoglienza dei feriti. Il diritto umanitario internazionale incoraggia le parti di un conflitto armato a concludere accordi per l’evacuazione dei feriti e dei malati (senza divisione in civili o militari) dalle città assediate. Un’organizzazione umanitaria neutrale come il Comitato Internazionale della Croce Rossa dovrebbe promuovere tali iniziative.

Secondo l’ONU, oggi a Mariupol più di 100.000 civili soffrono per mancanza di cibo, acqua e riscaldamento. Le forze russe che controllano l’accesso alla città non consentono ai rappresentanti delle Nazioni Unite di fornire aiuti umanitari alla popolazione. Pochi giorni fa, il direttore del Programma alimentare delle Nazioni Unite ha definito la situazione “catastrofica” e ha pubblicamente annunciato che “la gente sta morendo di fame”.

Circa 2.000 civili nascosti nelle segrete dello stabilimento metallurgico Azovstal sono rimasti bloccati. Si tratta per lo più di donne e bambini, ci sono anche neonati, per lo più provenienti da famiglie di militari. Sono presenti anche feriti con gravi mutilazioni tali da mettere a repentaglio la loro vita. Bevono acqua non potabile, non hanno medicine e non vedono il sole da quasi 2 mesi. Il comando russo ha dichiarato che massacreranno tutti coloro che si trovano attualmente nel territorio di Azovstal, perché presumibilmente non ci sono civili lì.

Mariupol rischia di diventare un esempio dell’incapacità e dell’inefficacia delle organizzazioni internazionali e dei governi che non hanno fatto nulla per alleviare le sofferenze dei malati e dei feriti, così come per salvare la popolazione civile.

Al 19 aprile le autorità ucraine non sono riuscite a convincere la parte russa ad aprire i corridoi umanitari previsti dal diritto internazionale per l’evacuazione delle persone da Mariupol. Le truppe russe si rifiutano semplicemente di fornire un corridoio ai civili per lasciare la città in direzione di Berdyansk.

I loro parenti sono disperati. Le persone stanno morendo in agonia. Civili, intere famiglie, adulti e bambini, feriti e malati non possono più aspettare. Per molti il tempo sta finendo.

Euromaidan SOS prega il Papa di fare appello alla leadership russa affinché l’esercito russo consenta al Comitato internazionale della Croce Rossa di evacuare da Mariupol civili e soldati ucraini feriti e malati. Chiediamo il Vostro aiuto per salvare la vita delle persone in una città che ha vissuto una vita pacifica fino ad alcuni mesi fa e che ora è in rovina.

Sofia, the daughter of human rights defender Natalia Yashchuk, handed over a letter to Pope Francis, the head of the Vatican.
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